banca delle ore
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banca delle ore
Potrebbe essere interessante istituire nelle parrocchie la banca delle ore..un modo per risparmiare aiutandosi a vicenda.
Ecco come funziona:
Banche del tempo
DI COSA SI TRATTA
La banca del tempo è una vera e propria banca e come tale funziona con conti correnti e assegni. A differenza di un tradizionale istituto creditizio, la moneta di scambio non è il denaro ma il tempo, solitamente frazionato in ore o in mezz’ore.
Il funzionamento è molto semplice: ogni socio mette a disposizione la sua competenza e deposita un monte ore settimanale e mensile, aprendo così un “conto corrente”. Ogni volta che una prestazione è data o ricevuta si stacca un “assegno” modificando il proprio “capitale”. L’obiettivo principale della banca è raggiungere il pareggio tra prestazioni ricevute e offerte.
Si basa sulla logica dello scambio, dare per ricevere, e sulla non reciprocità, secondo la quale le attività sono offerte direttamente alla banca e non alle singole persone; il debito viene contratto quindi con la banca non con chi ha erogato la prestazione.
I servizi offerti sono molti e diversi, ma possono essere raggruppati in tre macrocategorie:
- risoluzione di problemi pratici della vita quotidiana (piccole riparazioni, pulizie);
- servizi di formazione e informazione (consulenza, insegnamento);
- attività di relazione e socializzazione (compagnia, accompagnamento).
Le banche del tempo sono nate con l’obiettivo di rivalorizzare il tempo come relazione, come cura di sé e degli altri e soprattutto per ridistribuire equamente questa risorsa tra chi ne ha poco e congestionato e chi ne ha molto e vuoto.
Secondariamente intendono anche riproporre quelle azioni di buon vicinato che sembrano ormai essere svanite; questo comporta però che il raggio di azione delle banche del tempo sia limitato alla dimensione locale.
La banca del tempo può nascere su iniziativa:
- dell’amministrazione comunale, che si occupa di finanziarla e gestirla in proprio o con l’aiuto di altri soggetti del territorio (onlus, coop sociali). Il comune in ogni caso fornisce la sede, l’attrezzatura, la copertura dei costi e promuove le iniziative;
- di associazioni, di cooperative sociali o di organizzazioni sindacali;
- di singoli cittadini, che si autofinanziano e autogestiscono, organizzandosi in onlus.
CHI PUO' USUFRUIRNE
Sono associazioni che raggruppano sia singoli cittadini sia famiglie sia associazioni e gli enti locali.
COME USUFRUIRNE
Nella maggior parte dei casi per diventare soci è necessario corrispondere una quota associativa annuale e in alcuni casi anche una minima quota assicurativa. Le modalità però possono variare a seconda delle singole associazioni.
RIFERIMENTI LEGISLATIVI
- Legge della Lombardia n 23 del 6 dicembre 1999.
- Legge n 53 dell'8 marzo 2000.
Ecco come funziona:
Banche del tempo
DI COSA SI TRATTA
La banca del tempo è una vera e propria banca e come tale funziona con conti correnti e assegni. A differenza di un tradizionale istituto creditizio, la moneta di scambio non è il denaro ma il tempo, solitamente frazionato in ore o in mezz’ore.
Il funzionamento è molto semplice: ogni socio mette a disposizione la sua competenza e deposita un monte ore settimanale e mensile, aprendo così un “conto corrente”. Ogni volta che una prestazione è data o ricevuta si stacca un “assegno” modificando il proprio “capitale”. L’obiettivo principale della banca è raggiungere il pareggio tra prestazioni ricevute e offerte.
Si basa sulla logica dello scambio, dare per ricevere, e sulla non reciprocità, secondo la quale le attività sono offerte direttamente alla banca e non alle singole persone; il debito viene contratto quindi con la banca non con chi ha erogato la prestazione.
I servizi offerti sono molti e diversi, ma possono essere raggruppati in tre macrocategorie:
- risoluzione di problemi pratici della vita quotidiana (piccole riparazioni, pulizie);
- servizi di formazione e informazione (consulenza, insegnamento);
- attività di relazione e socializzazione (compagnia, accompagnamento).
Le banche del tempo sono nate con l’obiettivo di rivalorizzare il tempo come relazione, come cura di sé e degli altri e soprattutto per ridistribuire equamente questa risorsa tra chi ne ha poco e congestionato e chi ne ha molto e vuoto.
Secondariamente intendono anche riproporre quelle azioni di buon vicinato che sembrano ormai essere svanite; questo comporta però che il raggio di azione delle banche del tempo sia limitato alla dimensione locale.
La banca del tempo può nascere su iniziativa:
- dell’amministrazione comunale, che si occupa di finanziarla e gestirla in proprio o con l’aiuto di altri soggetti del territorio (onlus, coop sociali). Il comune in ogni caso fornisce la sede, l’attrezzatura, la copertura dei costi e promuove le iniziative;
- di associazioni, di cooperative sociali o di organizzazioni sindacali;
- di singoli cittadini, che si autofinanziano e autogestiscono, organizzandosi in onlus.
CHI PUO' USUFRUIRNE
Sono associazioni che raggruppano sia singoli cittadini sia famiglie sia associazioni e gli enti locali.
COME USUFRUIRNE
Nella maggior parte dei casi per diventare soci è necessario corrispondere una quota associativa annuale e in alcuni casi anche una minima quota assicurativa. Le modalità però possono variare a seconda delle singole associazioni.
RIFERIMENTI LEGISLATIVI
- Legge della Lombardia n 23 del 6 dicembre 1999.
- Legge n 53 dell'8 marzo 2000.
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