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Itinerari paolini dentro la città di Roma

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Itinerari paolini dentro la città di Roma Empty Itinerari paolini dentro la città di Roma

Messaggio Da Admin Gio Giu 19, 2008 10:08 am

Un percorso a tappe, studiato per far conoscere San Paolo non solo attraverso i luoghi più noti, legati cioè al suo passaggio a Roma, ma anche e soprattutto attraverso quei siti in cui nei secoli si è manifestata una grande devozione verso la sua figura. È quanto propongono l’Opera romana pellegrinaggi (Orp) e la basilica di San Paolo fuori le mura in vista dell’apertura, il prossimo 28 giugno, dell’Anno paolino, memoria bimillenaria della nascita dell’Apostolo. I cosiddetti «itinerari paolini» sono stati annunciati il 5 giugno in una conferenza stampa, ospitata presso la Radio Vaticana, alla presenza del cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, arciprete della basilica di San Paolo fuori le mura, di monsignor Liberio Andreatta e di padre Cesare Atuire, rispettivamente vicepresidente ed amministratore delegato dell’Orp, e di Gioacchino Gabbuti in rappresentanza dell’Atac, l’agenzia per la mobilità del Comune di Roma.

E così, oltre alla basilica di San Paolo, dove sono conservate le spoglie del santo, all’Abbazia delle Tre Fontane, alla basilica di San Pietro e a quella di San Giovanni in Laterano, accanto alla quale sorge il Patriarchio, prima residenza dei Papi, nella cui cappella - il «Sancta Sanctorum» - furono conservate secondo la tradizione le teste di Pietro e Paolo, i pellegrini potranno far visita ad altri cinque luoghi. Innanzitutto San Paolo alla Regola e Santa Maria in via Lata, entrambe dimore dell’Apostolo, quindi la chiesa di Santa Prisca all’Aventino, le catacombe di San Sebastiano e il Carcere mamertino.

Il compito di testimoniare il pellegrinaggio compiuto dai fedeli è affidato invece alla [b]«paolina»[/], l’apposito cartellino sul quale potranno essere applicati degli adesivi colorati al compimento di ciascuna tappa, sulla falsariga di quanto avviene per i Cammini d’Europa. Annunciando infine per il 28 giugno la presenza, accanto al Pontefice, del patriarca ecumenico di Costantinopoli, il cardinale Montezemolo ha sottolineato il «gigantesco valore dell’Apostolo che, avendo conosciuto solo il Gesù risorto, ha macinato più di 16mila chilometri per raccontare quest’esperienza. Se oggi parliamo del cristianesimo come di un’esperienza globale - ha concluso il porporato -, questo, lo si deve a Paolo». Ebreo, ma cittadino romano nato in Grecia, l’Apostolo è infatti «il primo esempio - come pure ha rilevato padre Atuire - dell’uomo post-moderno, antesignano della cultura dell’accoglienza». E per questo, secondo monsignor Andreatta, «protettore naturale dell’Orp».

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