Voglia di studiare (saltami addosso!)
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Voglia di studiare (saltami addosso!)
Se lo studio diventa un problema, o meglio, perché lo studio non diventi un problema, come genitori possiamo intervenire a diversi livelli per mettere i nostri figli nelle condizioni migliori per affrontare questo loro primo impegno quotidiano, una delle prime responsabilità affidate alle loro mani che non deve trasformarsi in un fardello troppo pesante da portare
Il luogo per fare i compiti
E' importante scegliere bene il luogo per studiare. Avere un posto fisso, ben attrezzato, con una scrivania ben illuminata possibilmente da luce naturale, una sedia comoda, aiuta a strutturare il momento dei compiti come una buona abitudine da inserire nel ritmo della giornata e da curare con attenzione. Il luogo, per quanto possibile, dev'essere libero da possibili fonti di distrazione: niente giochi, niente TV accesa, niente radio a tutto volume, tenendo però presente che i ragazzi di oggi hanno scritto nel dna l'impulso irrinunciabile a fare almeno tre cose contemporaneamente, per cui non ci sarà da meravigliarsi se riescono a studiare mentre si agitano sulla sedia, si trastullano con una pallina, ascoltano la musica e scarabocchiano sul diario, dal momento che, figli dell'era del computer, anche loro lavorano in multitasking.
Soltanto una cosa riguardo all'ascoltare musica: è scientificamente provato che l'ascolto della musica classica favorisce la concentrazione, mentre è evidente che ascoltare la compilation degli ultimi successi di “top of the pop” conduce la mente altrove rispetto ai compiti. Qualche piccola rinuncia dunque, è comunque necessaria.
Studiare con un amico?
Può essere un aiuto o anche un utile diversivo, ma bisogna tenere presente che lo studio è primaditutto un fatto individuale. Non c'è nulla da mettere in comune e non c'è alcun lavoro di gruppo, alcuna tecnica di apprendimento cooperativo senza una prima fase di studio individuale o comunque di rielaborazione personale. Una volta chiarito questo…
Pianificare il tempo e le cose da fare
E' in ogni caso indispensabile imparare a darsi un ordine mentale, una disciplina tale che permetta di mettere le cose nella giusta sequenza. Per questo dopo aver trovato il luogo adatto per studiare, occorre trovare il modo adatto di farlo nel modo migliore e nel più breve tempo possibile, senza dimenticare nulla. Per questo all'inizio è bene mettersi insieme a organizzare il lavoro: imparare ad usare il diario nella maniera corretta scrivendo le cose al posto giusto, imparare a consultare l'orario scolastico per dare priorità ai compiti del giorno dopo, farsi un piano del lavoro da fare e di quanto tempo è necessario, verificare la disponibilità del materiale per lo studio, iniziare a lavorare a mente fresca dalla cosa più impegnativa.
Favorire la cura e la varietà degli interessi
I compiti devono essere una cosa da fare, non la cosa da fare. Se non trovano un giusto spazio limitato da altre attività e altri interessi, essi tenderanno lentamente ad occupare tutto il tempo disponibile dilatandosi fino ad assumere dimensioni insostenibili agli occhi del povero studente. Unico antidoto a questo strano fenomeno è quello di favorire nel bambino la cura di altre passioni e interessi da immettere nella settimana.
Queste ulteriori attività permettono al bambino di attivare altri canali di apprendimento che nello studio possono non essere stimolati a sufficienza, (anche la coordinazione motoria è un tipo di intelligenza) spingono il bambino a collocarsi in una molteplicità di ruoli, ridimensionando le sue difficoltà e aprendo la porta a nuove abilità in cui sperimentarsi, garantiscono un approccio più ricco e complesso alla realtà. Facciamo però attenzione a non stressare i bambini imponendo loro il ritmo frenetico di una serie di corsi da frequentare, come se dovessero diventare maestri in tutte le passioni dei genitori. Gli interessi non assumono necessariamente la forma di un apprendimento strutturato: essi possono coincidere anche con il gioco libero, l'appuntamento con gli amici, il gruppo, la partita a pallo
di Olivier Piazza
Il luogo per fare i compiti
E' importante scegliere bene il luogo per studiare. Avere un posto fisso, ben attrezzato, con una scrivania ben illuminata possibilmente da luce naturale, una sedia comoda, aiuta a strutturare il momento dei compiti come una buona abitudine da inserire nel ritmo della giornata e da curare con attenzione. Il luogo, per quanto possibile, dev'essere libero da possibili fonti di distrazione: niente giochi, niente TV accesa, niente radio a tutto volume, tenendo però presente che i ragazzi di oggi hanno scritto nel dna l'impulso irrinunciabile a fare almeno tre cose contemporaneamente, per cui non ci sarà da meravigliarsi se riescono a studiare mentre si agitano sulla sedia, si trastullano con una pallina, ascoltano la musica e scarabocchiano sul diario, dal momento che, figli dell'era del computer, anche loro lavorano in multitasking.
Soltanto una cosa riguardo all'ascoltare musica: è scientificamente provato che l'ascolto della musica classica favorisce la concentrazione, mentre è evidente che ascoltare la compilation degli ultimi successi di “top of the pop” conduce la mente altrove rispetto ai compiti. Qualche piccola rinuncia dunque, è comunque necessaria.
Studiare con un amico?
Può essere un aiuto o anche un utile diversivo, ma bisogna tenere presente che lo studio è primaditutto un fatto individuale. Non c'è nulla da mettere in comune e non c'è alcun lavoro di gruppo, alcuna tecnica di apprendimento cooperativo senza una prima fase di studio individuale o comunque di rielaborazione personale. Una volta chiarito questo…
Pianificare il tempo e le cose da fare
E' in ogni caso indispensabile imparare a darsi un ordine mentale, una disciplina tale che permetta di mettere le cose nella giusta sequenza. Per questo dopo aver trovato il luogo adatto per studiare, occorre trovare il modo adatto di farlo nel modo migliore e nel più breve tempo possibile, senza dimenticare nulla. Per questo all'inizio è bene mettersi insieme a organizzare il lavoro: imparare ad usare il diario nella maniera corretta scrivendo le cose al posto giusto, imparare a consultare l'orario scolastico per dare priorità ai compiti del giorno dopo, farsi un piano del lavoro da fare e di quanto tempo è necessario, verificare la disponibilità del materiale per lo studio, iniziare a lavorare a mente fresca dalla cosa più impegnativa.
Favorire la cura e la varietà degli interessi
I compiti devono essere una cosa da fare, non la cosa da fare. Se non trovano un giusto spazio limitato da altre attività e altri interessi, essi tenderanno lentamente ad occupare tutto il tempo disponibile dilatandosi fino ad assumere dimensioni insostenibili agli occhi del povero studente. Unico antidoto a questo strano fenomeno è quello di favorire nel bambino la cura di altre passioni e interessi da immettere nella settimana.
Queste ulteriori attività permettono al bambino di attivare altri canali di apprendimento che nello studio possono non essere stimolati a sufficienza, (anche la coordinazione motoria è un tipo di intelligenza) spingono il bambino a collocarsi in una molteplicità di ruoli, ridimensionando le sue difficoltà e aprendo la porta a nuove abilità in cui sperimentarsi, garantiscono un approccio più ricco e complesso alla realtà. Facciamo però attenzione a non stressare i bambini imponendo loro il ritmo frenetico di una serie di corsi da frequentare, come se dovessero diventare maestri in tutte le passioni dei genitori. Gli interessi non assumono necessariamente la forma di un apprendimento strutturato: essi possono coincidere anche con il gioco libero, l'appuntamento con gli amici, il gruppo, la partita a pallo
di Olivier Piazza
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