Madonna, la Kabbalah e la spiritualità fast food
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Madonna, la Kabbalah e la spiritualità fast food
Spiritualità fast food e religioni fai-da-te: sono argomenti di cui si discute da tempo perché è insito nell’essere umano il desiderio di costruirsi una religione a propria immagine e somiglianza scartando ciò che non piace e tenendo solo quello che aggrada. La celebre popstar Madonna è un esempio eclatante di tutto ciò: da anni ormai sbandiera la sua adesione alla Kabbalah, corrente della mistica ebraica che meriterebbe sostenitori di ben altro livello. C’è da immaginare quindi che salto sulla sedia avrà fatto il rabbino Emanuel Feldman, che non è l’ultima ruota del carro in materia, quando ha letto sul New York Post che la moglie dell’attuale compagno della cantante americana ha accusato la medesima di aver usato i poteri cabalistici per rubargli il marito. Dall’indignazione è uscito un godibilissimo articolo sul Jerusalem Post (di cui Feldman è stimato collaboratore) intitolato significativamente Spiritual fast food. Ma come mai tanta gente (del mondo dello spettacolo, ma non solo) è attratta dalla Kabbalah e da altre pratiche esoteriche? E Feldman, con tipica ironia ebraica, si risponde così: inerpicarsi per qualche scomodo sentiero nepalese alla ricerca di un guru è decisamente disagevole. Molto più comodo è recarsi al proprio Kabbalh Centre di Los Angeles, legarsi una cordicella rossa al polso e sedersi davanti ad una candela accesa recitando qualche mantra. Sì, decisamente la Kabbalah è una cosa troppo seria per lasciarla in mano ai dilettanti dello spirito.
da donmo
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