A Messa nei “non luoghi” (ma in spirito e verità)
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A Messa nei “non luoghi” (ma in spirito e verità)
La messa si ascolta standosene comodamente seduti all’interno della propria auto parcheggiata all’interno di un drive-in, la voce del celebrante raggiunge i fedeli tramite l’autoradio e per dire “amen” si lampeggia con i fari dell’autoveicolo. Sembra la classica boutade estiva, invece la notizia pare sia vera e non c’è neppure da stupirsi più di tanto. Tempo fa, anche in questa sede segnalammo il caso di altre celebrazioni che uscivano dalle proprie sedi abituali per indirizzarsi verso quelli che Marc Augé definisce i non luoghi, e che però sono affollati di gente, in questo caso un centro commerciale. Il pastore Italo Benedetti, nel suo interessante blog dedicato a quel fenomeno carsico che attraversa il mondo protestante anglosassone e che va sotto il nome di Chiesa emergente, parla in un suo post del rapporto tra edifici ecclesiastici e spiritualità. Fenomeni davvero interessanti, anche se non nuovi. Già la Samaritana si interrogava su quale fosse il luogo migliore per il culto. Le fu autorevolmente risposto che il luogo migliore era il cuore dell’uomo. E questo, perché no, può pure trovarsi temporaneamente anche in un drive-in, in un centro commerciale o in un cinema in disuso.
da donmo
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