Religioni e violenza, un libro spiega i versetti “incriminati "

In Belgio pubblicato un volume su islam, ebraismo e cristianesimo che smonta il legame violenza-religioni


Lo scontro di civiltà (religiose) è un pericolo dietro l’angolo, oggigiorno. Per questo è da apprezzare e valorizzare lo sforzo compiuto recentemente in Belgio da un prete, un imam e un rabbino per sedersi intorno ad un tavolo e discutere quelle parti delle rispettive Scritture che offendono le altre religioni e invocano la violenza su chi crede in un'altra confessione.
“Les Versets douloureux" è il volume appena uscito a Bruxelles dalle Editions Lessiu e presentato nei giorni scorsi a Bruxelles. A scriverlo, congiuntamente, il rabbino David Meyer, l’imam islamico Soheib Bencheikh e il gesuita Yves Simoens. “Per un dialogo vero dobbiamo avere il coraggio di confrontarci con le cose difficili” ha spiegato il rabbino del Centro ebraico internazionale di Bruxelles durante la presentazione del volume alla stampa. Secondo l’agenzia Afp, esso “segna un nuovo approccio al dialogo interreligioso”. “E’ un dialogo non tra istituzioni ma tra persone” rimarca Bencheikh, capo dell’Istituto di Studi islamici di Marsiglia.
Riguardo a quei versetti biblici o coranici che inneggiano alla violenza in nome di Dio, i tre esponenti religiosi concordano: “Non c’è nessun testo se non vi è un’interpretazione”.
Lorenzo Fazzini

da www.giovani.org