LA CATENA DI SAN PAOLO ESPOSTA VICINO ALLA SUA TOMBA
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LA CATENA DI SAN PAOLO ESPOSTA VICINO ALLA SUA TOMBA
I superstiti anelli della catena che, secolare tradizione vuole abbia tenuto prigioniero San Paolo a Roma, tra il 61 e il 63 dopo Cristo, sino al felice esito del processo, sono ora esposti in una artistica teca illuminata vicino al suo sepolcro nella Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura . Così’ questa che è la più importante reliquia dell’Apostolo delle Genti può essere venerata meglio che in passato, dalle migliaia di fedeli e pellegrini che ogni giorno affluiscono nel tempio. Erano finora custodite in una pisside di oro e cristallo nella cappella dell’Abbazia benedettina, insieme ad altre reliquie.
La decisione di darle maggiore visibilità, nell’Altare della Confessione sotto il Baldacchino di Arnolfo di Cambio, è stata presa dall’Arciprete della Basilica cardinale Andrea di Montezemolo per segnare un evento dell’Anno Paolino che il 28 giugno sarà aperto da papa Benedetto XVI. Il trasferimento della reliquia è stato compiuto dall’Abate padre Edmund Power OSB mentre il Cardinale l’ha collocata nella teca in bronzo patinato con una finestra in cristallo. Vi appare sopra un rivestimento di seta, in tutta la sua estensione di nove anelli agganciati all’estremità a due monete romane ingrandite, sesterzi con l’effigie dell’imperatore Nerone, per ricordare che San Paolo fu suo prigioniero e martire. Il progetto della teca del cardinale di Montezemolo è stato disegnato dallo scultore Guido Veroi, Accademico Pontificio, autore dei disegni della Porta Paolina, della medaglia commemorativa dell’Anno Paolino e di una moneta celebrativa del bimillenario di San Paolo dello Stato della Città del Vaticano.
E’ di San Giovanni Crisostomo una delle prime testimonianze della venerazione della catena di San Paolo. Ogni anno, per la solennità liturgica del 29 giugno, viene portata in processione dall’Abate di San Paolo fuori le Mura attorno alla Basilica. Negli ultimi anni questa processione ha assunto una connotazione ecumenica, per la partecipazione di cristiani ortodossi e protestanti.
da http://www.annopaolino.org/
La decisione di darle maggiore visibilità, nell’Altare della Confessione sotto il Baldacchino di Arnolfo di Cambio, è stata presa dall’Arciprete della Basilica cardinale Andrea di Montezemolo per segnare un evento dell’Anno Paolino che il 28 giugno sarà aperto da papa Benedetto XVI. Il trasferimento della reliquia è stato compiuto dall’Abate padre Edmund Power OSB mentre il Cardinale l’ha collocata nella teca in bronzo patinato con una finestra in cristallo. Vi appare sopra un rivestimento di seta, in tutta la sua estensione di nove anelli agganciati all’estremità a due monete romane ingrandite, sesterzi con l’effigie dell’imperatore Nerone, per ricordare che San Paolo fu suo prigioniero e martire. Il progetto della teca del cardinale di Montezemolo è stato disegnato dallo scultore Guido Veroi, Accademico Pontificio, autore dei disegni della Porta Paolina, della medaglia commemorativa dell’Anno Paolino e di una moneta celebrativa del bimillenario di San Paolo dello Stato della Città del Vaticano.
E’ di San Giovanni Crisostomo una delle prime testimonianze della venerazione della catena di San Paolo. Ogni anno, per la solennità liturgica del 29 giugno, viene portata in processione dall’Abate di San Paolo fuori le Mura attorno alla Basilica. Negli ultimi anni questa processione ha assunto una connotazione ecumenica, per la partecipazione di cristiani ortodossi e protestanti.
da http://www.annopaolino.org/
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